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Gestire bene un progetto o un servizio in generale significa creare valore per la committenza, l'impresa e per i suoi clienti. Gestire bene un progetto o un servizio pubblico significa creare valore per tutti. La tutela della qualità del lavoro nelle commesse pubbliche si traduce, infatti, in beneficio per amministrazioni appaltanti e cittadini: muovendo da tale assunto, l'Unione europea, sin dal 2014, ha introdotto un insieme di regole atte ad attribuire una funzione strumentale ed un ruolo strategico agli appalti ed alle concessioni pubblici/pubbliche, riformando, non solo la disciplina dei sistemi di contrattazione pubblica in tutti gli Stati membri, ma anche gli obiettivi che presiedono il funzionamento di questo mercato, integrando quelli di economicità e leale concorrenza, con finalità (definite dalla strategia Europa 2020), a valenza sociale (quali la tutela ambientale e l'innovazione).
Ad oggi, la contrattualistica pubblica nazionale non offre una definizione univoca di qualità del lavoro ma il concetto rimanda indubbiamente a situazioni, da un lato, di adeguato livello di retribuzione, di equo compenso, di tutele e di inclusione di persone svantaggiate e disabili; dall'altro, di approccio critico verso dinamiche e valutazioni basate unicamente sul parametro del minor prezzo.
Forse una delle sfide del futuro, con l'avvento prorompente dell'intelligenza artificiale, sarà quella di riconoscere (e di tutelare) il valore in s&eaccent; del lavoro umano e che questo venga remunerato in modo adeguato, tanto per le libere professioni quanto per le attività non particolarmente specializzate o non appieno considerate da un punto di vista economico rispetto all'importanza che hanno per la società e i cittadini (per tutte, le attività di assistenza).
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Prendendo a riferimento principalmente la Corte di Giustizia UE e la giurisprudenza amministrativa nazionale, la dottrina, la documentazione e gli eventi occasione di confronto, il progetto di ricerca "Qualità e Diritti del Lavoro nelle commesse pubbliche", si pone l'obiettivo di indagare e monitorare l'evoluzione, anche normativa, delle regole poste a tutela dei diritti dei lavoratori (anche in termini di loro aspettative ad una remunerazione dignitosa o migliore, ai sensi dell'art. 36 Cost.) e dei professionisti operanti nell'ambito dei contratti pubblici (equo compenso), in un quadro realistico di aspettative delle imprese circa una concorrenza sana (e tutelante rispetto alla libertà d'impresa: art. 41 Cost.) e dei committenti pubblici ad avere prestazioni di qualità purch&eaccent; economicamente sostenibili (artt. 81 e 97 Cost., in tema di tutela degli equilibri di bilancio).
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Le attività di ricerca sono realizzate nell'ambito dell'Osservatorio di Diritto Comunitario e Nazionale sugli appalti Pubblici presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Trento (referenti prof. Gian Antonio Benacchio e prof. Michele Cozzio), con il coordinamento dell'avv. Luigi Gili e l'apporto dell'avv. Andrea Dragone e del dott. Riccardo Migliardi.
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